Salvini, uno Stock 84 imbevibile a Napoli
Le dementi polemiche generate dal selfie paraculo che il leader della Lega ha lucrato in quel di Napoli, con Insigne e Callejon
Se la tua squadra a vinto, festeggia con Stock 84. Se la tua squadra a perso, consolati con Stock 84. Così recitava lo storico brocardo che ha plasmato generazioni di italiani alla consapevolezza bipartisan di appartenere a una nazione che convive in pace, meglio della Costituzione e persino della scuola dell’obbligo. Questa mattina a Napoli avranno di meglio per festeggiare, se sarà andata bene, o per consolarsi nel caso inverso, che spararsi nel gargarozzo il brandy che calava gelido dalle distillerie triestine. Ma la prima possibilità offre una migliore variante: saranno felici, e scordiamoci il passato. Comprese le dementi polemiche generate dal selfie paraculo che Salvini ha lucrato in quel di Napoli, con Insigne e Callejon, scatenando proteste orribili, “questa foto è un calcio in faccia alla nostra città”, e persino patetici comunicati ufficiali: “Voleva porgere le sue scuse per le dichiarazioni contro i napoletani fatte in passato. Non le abbiamo accettate ma lo abbiamo ascoltato volentieri”. E anche, di converso, irosi sdegni padani: “Puoi cambiare nome da Lega nord a Lega. Ma ricorda: Napoli non ti vuole, la Lega sud si è trasformata troppo per i miei gusti”. Il tutto induce a una riflessione. La furboneria di far politica con i selfie ha stancato, non attacca, non sfonda più. Salvini resta un populista da autogrill, non sarà mai un leader nazionale. In politica, e nella vita, bisogna rassegnarsi a quel che si è. Nel caso del Matteo, uno Stock 84 imbevibile a Napoli. O per meglio dire un nordista che puzza.