Hitler e il Triangolo delle Bermuda di Salvini
Gli spari di Macerata e gli auguri nazisti di Ascoli Piceno. Ma un po’ di controlli ai confini, prima di imbarcare tutti sul Carroccio, no?
Ascoli Piceno dista da Macerata un’ottantina di chilometri di su e giù e da via Bellerio, Milano, un cinquecento e passa. Passa però da questo inquietante Triangolo delle Bermuda la soluzione di un teorema politico mica da ridere per la Lega di Matteo Salvini, da quando ha deciso di espandersi giù per lo Stivale. Macerata è la città dove un fuori di testa che si era candidato con la Lega poi ha preso la pistola per sparare per strada ai negri. Ascoli Piceno è la città dove un vicepreside di Istituto agrario si sveglia la mattina e, ideona, apre Facebook per mandare “centoventinove auguri di buon compleanno” ad Adolf Hitler, nato il 20 aprile 1889. Lui adesso si difende, gli auguri in realtà erano per un tal fotografo Walter Hahn, nato stesso giorno e stesso anno.
La scusa fa un po’ ridere, e anche più comica è l’autodifesa politica: non sono nazista, dice, sono solo leghista. Ma un po’ di controlli ai confini, prima di imbarcare tutti sul Carroccio, no? Comunque, se Salvini si vuol consolare, sappia che Ascoli dista solo ottocento chilometri pure da Cannes, e lì le questioni con Hitler le trattano per quel che sono, quisquilie. Infatti hanno “perdonato” Lars Von Trier per aver detto, anni fa, che zio Adolf in fondo non era così malaccio. Acqua passata. Oggi sembra più minaccioso, per il regista, che Bjork abbia denunciato orripilata che avesse la molesta abitudine di abbracciarla sul set dopo ogni ciak. E menomale che l’Islanda almeno è più lontana.