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Ten dead in Texas

Maurizio Crippa

Dieci persone sono morte in una sparatoria in un liceo di Santa Fe. Come fermare le stragi? In bocca al lupo, ragazzi

Pochi giorni prima che uno studente entrasse, oggi, in un liceo di Santa Fe per uccidere almeno dieci persone, tanto per aggiornare la contabilità della mattanza folle e infinita, Kaitlin Bennett, neolaureata, è entrata nel campus della Kent State Universyty nell’Ohio con un fucile da combattimento AR-10 a tracolla, l’arma delle mass shooting, si è fatta fotografare e per il bene del social ha twittato: “Ora che mi sono laureata alla @KentState, posso finalmente girare armata nel campus. Avrei dovuto poterlo fare da studente, soprattutto perché quattro studenti disarmati sono stati uccisi dal governo in questo campus. #CampusCarryNow”. E chissà se alla fine ha ragione la bionda e solare Kaitlin, o le migliaia di suoi coetanei che chiedono di fermare le stragi arginando le armi. Ma come tutti sanno, e come Alberto Flores D’Arcais ha ricordato, la Kent è l’università dove il 4 maggio 1970 la Guardia Nazionale sparò sugli studenti disarmati, ne rimasero quattro “on the ground”, i libri lo chiamano il Kent State Massacre. Quello per cui Neil Young scrisse Ohio. Lui stava a spassarsela da qualche parte, seppe la notizia e la scrisse in un quarto d’ora, “Tin soldiers and Nixon coming”. Mandò il nastro a un discografico, in due giorni era la hit nel circuito delle radio indipendenti. Nella versione elettrica, è uno dei riff di chitarra più taglienti della storia del rock, fece male a Nixon (quasi) quanto il Watergate. Ora c’è il Tubo e ci sono i social, c’è l’hashtag istantaneo #SantaFeHighSchool e ci sono i ragazzi del movimento #MarchForOurLives forse già un po’ apocrifo, ma che non hanno voglia di farsi ammazzare sull’asfalto. In bocca al lupo, ragazzi.

  

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"