Li stanno tirando fuori uno a uno, come grani di un malaā, i ragazzini thai. Ieri otto, oggi gli altri quattro. Con l’aiuto di uomini generosi, sotto i nostri occhi inumiditi. Ultimo uscirà Ekaphol Chantawong, l’allenatore. E vedrà la luce con gioia, ma anche con colpa da espiare. Perché nella civiltà in cui vive, essere maestro è una cosa seria, un patto gerarchico che chiede rispetto e obbedienza ma si fa carico di una responsabilità quasi indicibile. Cose difficili da spiegare. Ma leggete il bel racconto di Massimo Morello nel suo blog Mekong café, sul Foglio.it capite tutto. E in bocca al lupo.
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"