Boschi, un tuìt in pineta

Maurizio Crippa

A Palermo hanno arrestato Giuseppe Corona, “tesoriere della mafia”, e lei s’è ricordata che Giggino Di Maio era finito fotografato nella caffetteria del tesoriere, con tanto di tesoriere, prima delle elezioni

Riemersa dal nulla resinoso del suo collegio altoatesino, dentro al quale si era rovinosamente perduta, Maria Elena Boschi ha fatto sentire la sua voce, via tuìt, su un argomento bisogna ammettere non trascurabile. Per quanto, bisogna aggiungere, un tantino marginale. A Palermo hanno arrestato Giuseppe Corona, “tesoriere della mafia”, e lei s’è ricordata che Giggino Di Maio era finito fotografato nella caffetteria del tesoriere, con tanto di tesoriere, prima delle elezioni. Così ha scritto: “Di Maio con il presunto tesoriere della nuova mafia. Può capitare. Ma per una foto simile l’ex ministro Poletti è stato massacrato dalla propaganda M5s. La consueta #doppiamorale grillina. Quando finiranno di usare il web per manganellare gli avversari sarà comunque troppo tardi”.

 

 

Così ben tuittato, che persino un altro scomparso eccellente, Matteo Renzi, l’ha subito rituittato. Perché non si può dire che non abbiano ragione: fosse capitato a chiunque altro, sarebbe stato un putiferio di denunce, di pm à la Di Matteo e di agende rosse a strafottere. A mozzicare il cannolo nella caffetteria del tesoriere invece c’era l’allora candidato premier, e oggi vicepremier visionario che vede “manine” ovunque, ma la mano nera della mafia, a fare ombra sulla granita al caffè, proprio no. Ma non è successo niente, qualche rituìt. E questa è la seconda morale della storia, una morale di servizio diciamo, ma poi non così marginale. Ed è che ormai la Boschi e Renzi, e tutto il Pd, dicano quel che vogliono, ma è come se gridassero da soli in una pineta dell’Alto Adige.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"