Boschi, un tuìt in pineta
A Palermo hanno arrestato Giuseppe Corona, “tesoriere della mafia”, e lei s’è ricordata che Giggino Di Maio era finito fotografato nella caffetteria del tesoriere, con tanto di tesoriere, prima delle elezioni
Riemersa dal nulla resinoso del suo collegio altoatesino, dentro al quale si era rovinosamente perduta, Maria Elena Boschi ha fatto sentire la sua voce, via tuìt, su un argomento bisogna ammettere non trascurabile. Per quanto, bisogna aggiungere, un tantino marginale. A Palermo hanno arrestato Giuseppe Corona, “tesoriere della mafia”, e lei s’è ricordata che Giggino Di Maio era finito fotografato nella caffetteria del tesoriere, con tanto di tesoriere, prima delle elezioni. Così ha scritto: “Di Maio con il presunto tesoriere della nuova mafia. Può capitare. Ma per una foto simile l’ex ministro Poletti è stato massacrato dalla propaganda M5s. La consueta #doppiamorale grillina. Quando finiranno di usare il web per manganellare gli avversari sarà comunque troppo tardi”.
Di Maio con il presunto tesoriere della nuova mafia. Può capitare. Ma per una foto simile l’ex ministro Poletti è stato massacrato dalla propaganda #M5S. La consueta #doppiamorale grillina. Quando finiranno di usare il web per manganellare gli avversari sarà comunque troppo tardi pic.twitter.com/6qfWUZLb9m
— maria elena boschi (@meb) 16 luglio 2018
Così ben tuittato, che persino un altro scomparso eccellente, Matteo Renzi, l’ha subito rituittato. Perché non si può dire che non abbiano ragione: fosse capitato a chiunque altro, sarebbe stato un putiferio di denunce, di pm à la Di Matteo e di agende rosse a strafottere. A mozzicare il cannolo nella caffetteria del tesoriere invece c’era l’allora candidato premier, e oggi vicepremier visionario che vede “manine” ovunque, ma la mano nera della mafia, a fare ombra sulla granita al caffè, proprio no. Ma non è successo niente, qualche rituìt. E questa è la seconda morale della storia, una morale di servizio diciamo, ma poi non così marginale. Ed è che ormai la Boschi e Renzi, e tutto il Pd, dicano quel che vogliono, ma è come se gridassero da soli in una pineta dell’Alto Adige.
CONTRO MASTRO CILIEGIA