Conte come Moro (ehh??)
Un'intervista desaparecida e l'uomo politico di riferimento del premier
Che sia stata una manina, non sapremmo dire né vogliamo inferire. Ma è andata che ieri sul sito online del Fatto quotidiano è apparsa l’anticipazione di una lunga intervista del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con Marco Travaglio, annunciata per oggi. Lunga lunga, slurp slurp (nel senso di che leccornia per i lettori, specifichiamo, che sennò Travaglio si offende). Poi a un certo punto, l’anticipazione è sparita, quindi a questo punto scriviamo al buio e a memoria, sulla fiducia. E speriamo bene, mica si vorrebbe che a un certo punto l’intervista sia sparita davvero, puff, un po’ come il decreto dignità che ancora non si sa in che cassetto è finito, un po’ come il reddito di cittadinanza. Comunque sia, di Conte, per quel che mi ricordo, finora ha detto che è “l’avvocato del popolo” e poi anche un “pater familias”. Forse ha detto anche altro (ah sì, è stato a un vertice internazionale, ha detto qualcosa su Macron) ma non ho memorizzato. Quel che ho memorizzato della intervista desaparecida in questione è che a un certo punto si parla di quale sia, per lui, l’uomo politico di riferimento. E lui, senza battere ciglio, e senza suppongo sentire un po’ di tremarella che verrebbe a chiunque per l’ardire, ha risposto: Aldo Moro. Che è un po’ come se a un vecchietto della casa di riposo chiedessero che età biologica ti senti di avere?, e lui: quella di CR7. Andiamo, magari Forlani, ma cribbio! Ma il paragone con Aldo Moro no, ci vuole dignità. (Ma in ogni caso, se proprio ci tiene: faccia almeno gli scongiuri, va’).