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Milan & giudici

Maurizio Crippa

A donare la terza vita alla squadra sono tre colpi di coda del diavolo giudiziario

Tutto è bene quel che finisce bene. Perché il Diavolo fa le pentole, ma anche i coperchi. E con i proverbi abbiamo finito, promesso. Ma va così, la terza vita del Diavolo. Mentre noi della curva giusta di San Siro si era qui quasi mogi, orbati della presenza in Europa dei cugini, e anzi tristi per la sua quasi certa sparizione all’inferno, lontani dal calcio che conta (e sarebbe la terza volta, eh) ecco che il Diavolo il miracolo lo fa, perché bisogna sempre fidarsi di Belzebu. Ma la cosa che farebbe godere quel Satanasso del Cav., fosse ancora roba sua, e che diverte anche noi, per pura religione garantista, è questa: che a donare la terza vita al Milan sono tre colpi di coda del diavolo giudiziario. Prima Elliot, che per via contrattualistica si è mangiato il boccone di Mr Li. Poi il tribunale sportivo, che ha ridato l’Europa ormai insperata. Infine la giustizia propriamente delle manette ora indaga il truffaldo Li. Che meraviglia. Peccato solo per Galliani, che, chissà perché, invece ha scelto di andare a infilarsi nell’inferno vero.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"