Viva gli studenti, eddai!
Forse a salvarci dal disastro del governo socio-populista e destituito dei congiuntivi saranno i ragazzi, con le loro belle orecchie d’asino
Forse ha ragione il mio amico Giuliano: a salvarci dall’orda indigesta, passabilmente idiota epperò minacciosa del #MeToo sarà un (presunto) stupratore, e pure seriale, come Cristiano Ronaldo. Chissà. Ma se l’ipotesi è azzeccata e il metodo funziona, possiamo avanzarne un’altra: a salvarci dal disastro del governo socio-populista e destituito dei congiuntivi saranno gli studenti, con le loro belle orecchie d’asino. I quali studenti delle superiori, da decenni, una Pantera dopo l’altra, non ne hanno azzeccata una di protesta e il più delle volte si sono tirati le okkupazioni sui piedi, sostenendo gli interessi dei sindacati parrucconi e contestando le riforme utili. Però stavolta, hai visto mai? Più di 70 mila studenti, in oltre cinquanta città, hanno manifestato contro la manovra del governo, sollecitando interventi per il diritto allo studio. Nel nostro piccolo glielo avevamo suggerito, e vanno presi un tantino sul serio. Per la prima volta gli stanno davvero rubando il futuro, per la prima volta gli stanno davvero rubando le pensioni e pure l’alternanza scuola-lavoro, e stanno mettendo su un disastro anche tra i banchi.
A Torino (foto sopra) alcuni creativi del movimento hanno bruciato manichini raffiguranti i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Cose che non si vedevano più dai tempi della Falcucci, o della Gelmini. Il truce dell’Interno ha subito eccepito: “E’ una cosa schifosa”. Non sbaglia: quando bruciano il tuo faccione il segnale è che il vento di piazza, prima o poi, potrebbe cambiare. Due pupazzi bruciati non fanno rivoluzione, ma danno soddisfazione.