Da Lodi a CasaPound
Dovete spiegarmi perché, in un paese in cui si chiudono i porti con tutte le navi dentro, non si riesca a sgomberare una casa occupata da un gruppo di estrema destra
L’ordine pubblico, signora mia. L’ordine pubblico è quello che i cittadini vogliono, che sposta la percezione della sicurezza del paese e persino i risultati elettorali, anche in Trentino, che è più tranquillo delle valli di Heidi. Del resto c’è in giro tanti di quei facinorosi, ad esempio quelli che si nascondono nelle tifoserie dello sport. Ma non i bagarini della ’ndrangheta, non i tifosi russi che tocca mettere le transenne alla fontana della Barcaccia, che non si sa mai, signora mia. No. Sono i tifosi di Lodi che non potranno recarsi in trasferta a Valdagno, quella è terra off limits. Perché lì ci sono prefetti di ferro che manco al tempo del Duce: “Si segnala che con decreto notificato in data odierna, la prefettura di Vicenza ha disposto il divieto di vendita di biglietti ai residenti nella provincia di Lodi”, in ragione di una “acerrima rivalità tra le tifoserie che, come in passate occasioni, può comportare gravi turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
Ma non sono migliaia di hooligan del calcio: è la partita Admiral Valdagno-Amatori Wasken del campionato di hockey a rotelle. Questo sì che è avere a cuore la sicurezza, signora mia. Però adesso dovete spiegarmi perché, in un paese in cui si chiudono i porti con tutte le navi dentro, in cui si sbaracca un popoloso comune come Riace in un battibaleno, e in cui persino il pericoloso hockey è stato messo in condizioni di non nuocere, manco i lodigiani volessero invadere Valdagno per imporre delle mense separate, non si riesca a sgomberare una casa occupata da quattro facinorosi di CasaPound perché le forze dell’ordine hanno paura di “un bagno di sangue”.