L'affamabambini
Mentre si emoziona per il tema dello studente di Padova che lo chiama “idolo”, Salvini taglia il fondo adozioni internazionali
Cosa può darmi “più forza ed energia di questo?”, si domanda il buon padre di famiglia, il ministro papà, che ieri commosso ha twittato il tema in bella calligrafia di un bimbo di nove anni di Padova (si immagina di razza padana e ben pasciuto) che ha scritto: “Un giorno ho incontrato la persona che ho sempre voluto incontrare. Il mio idolo”. L’idolo, va da sé, è lui, Matteo Salvini: “Grazie Tancredi, l’emozione me l’hai regalata tu”. Perché è un pezzo di pane, Salvini, l’uomo “che non si vergogna di aver amato”. Si toglierebbe il boccone di bocca, per i bambini. Sennonché, asciugati a nostra volta i lucciconi, vengono in mente anche gli altri, di bambini. Tipo quelli di Lodi, padani anche loro ma non necessariamente di pigmentazione lattea. Di quelli aveva detto: “Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare”. Ma quella è stata risolta, dal buon cuore degli altri. Perché italiani di buon cuore ce n’è tanti, quando si tratta di bambini. Solo che sono sempre più in difficoltà, anche grazie al governo del buon padre dell’Interno. Quello che, tornando dal Ghana, ha detto che laggiù con sei euri si mantengono bene i profughi che rimanderemo a casa, figli compresi. Ma che soprattutto, ai bambini degli altri, ha preparato uno scherzetto nella legge di Bilancio. Come informa puntuale Vita.it, infatti, il Fondo adozioni internazionali che il passato governo aveva portato da 15 a 25 milioni a partire dal 2018 perderà nei prossimi tre anni complessivamente 2,175 milioni di euro. Meno adozioni per tutti. Hanno chiesto un chiarimento al cattolicissimo e leghistissimo ministro della Famiglia Fontana. Lo sventurato non ha risposto. Tanto mica sono figli nostri.