Schiena dritta a 370°

Maurizio Crippa

Questo è essere Marco Travaglio. Giornalisti come piacciono a Dibba

Ottusangola. Ha dato di “ottusangola”, per la storia dei cittadini che vanno informati a 370 gradi, a Barbara Lezzi. E se non è giornalismo con la schiena dritta questo, dite voi cos’è. Sì, ok, state pensando che dare di ottusangola alla ministra del Sud è sparare sulla Croce rossa. Ma non siete obiettivi, suvvia. Riesumare un’altra icona fantozziana del GF, proprio ora che a Casalino tocca fare il giro dei sette talk a schiena dritta per mettere una pezza alle puttanate dette, questo è la prova provata di una schiena di calcestruzzo. Questo è essere Marco Travaglio. Giornalisti come piacciono a Dibba.

  

 

Perché il wannabe diarista della motocicletta, che scrive per il Fatto, è tornato sul tema. E ha profetato: “Lo dico ancora una volta, il mestiere del giornalista, quello con la schiena dritta, è importante come quello del chirurgo. E grazie a Dio in Italia ci sono eccome giornalisti liberi”. E voi dite: avrà in mente Carelli e Paragone. No, ha in mente “Travaglio, uno che il Movimento l’ha bastonato ripetutamente”. Appunto.

 

 

Ha sparato sulla Croce rossa ottusangola; ha titolato che a Torino contro Appendino c’era “il giornalone unico in piazza”. Ed è lo stesso Travaglio bastonatore che solo due anni fa scolpiva un monumento preventivo alla Raggi e anche all’“altro fedelissimo della sindaca è Raffaele Marra, 44 anni, napoletano, ex capitano della Guardia di Finanza, quattro lauree… apprezzato dai 5 Stelle per le sue molte denunce su varie illegalità in cui si è imbattuto”. Ma forse si confondeva col fratello. Ce ne sono tanti altri, eh, nella lista dei giornalisti a schiena dritta che piacciono a Dibba. Ma qui ci limitiamo all’eroe eponimo, giusto per dare un’idea a 370 gradi.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"