Contro Mastro Ciliegia
Essere Michela Murgia, eroina dell'autolesionismo
Alla Tv delle ragazze fa la cosa che ama di più fare, ma che le viene peggio: “alza una protesta” contro l'Eroe. Peccato che sbagli i personaggi
C’è un giornale da fascistometro online che ha attaccato, che volgarité, Michela Murgia con l’argomento che non è una modella di Victoria’s Secrets. E solo per questo, vorremmo che le dessero il Pulitzer. Ma poi arriva La tv delle ragazze 2.0, sono così brave che ci imbuchiamo, felici spettatori abusivi e maschi. Soltanto che, patatrac, arriva Murgia e fa la cosa che ama di più fare, ma che le viene peggio, “alza una protesta”. Protesta contro l’Eroe, causa di frustrazione per le ragazze che lo sognano e per gli uomini che sognano di esserlo. Perché l’Eroe, va da sé, non esiste. Oppure è solo e fa danni. Sfigato. Invece Michela Murgia, quando lancia le sue crociate, rasenta l’autolesionismo. Ha inventato il “fascistometro”, una figuraccia demenziale. Quando il #Metoo sembrava una moda seria, aveva lanciato l’hashtag #tuttimaschi per tenere la contabilità delle donne che non scrivono mai in prima pagina. Ha dovuto smettere, non stava in piedi. Poi ha provato a sponsorizzare film e romanzi in cui ci siano almeno due donne. Anche Aristofane s’è messo a ridere, nella tomba. Ma sull’Eroe, ha sbagliato pure i personaggi. Se l’è presa con Harry Potter, il maschietto meno Alfa della letteratura, uno che non muove la bacchetta magica se prima non lo autorizza Ermione. E con Batman, un ragazzo in effetti complessato, ma non solitario: ha sempre amato Robin. Dice che dopo i 40 anni l’unico eroe è lo psicanalista. Ma pure senza Freud, un aiutino glielo potrebbe dare Serena Dandini, se non altro in memoria della cara vecchia solidarietà femminile. Farla tacere, non farle “alzare proteste”.
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