Craxi, la Maglie, gli indecenti. ¡Hasta mañana!
Prendersela con lei, dopo che a capo della Rai c’è una roba come Marcello Foa, fa ribrezzo. Ci vuole più decenza, per fare i censori
Ci siamo persi di vista da molto tempo, con Maria Giovanna Maglie, come è giusto che accada nelle amicizie senza un dare e un avere, solo l’allegria dei gossip e la gara alla battuta più perfida (vinceva sempre) per mettere sapore intorno al lavoro, come il sale sul bordo del Margarita. Non la leggo da mo’, ma non condivido una riga di quel che dice, suppongo in laica reciprocità. Ma che adesso l’impedimento a farla tornare in Rai sia che è stata craxiana, nella Rai in cui tutti sono stati tutto, e molto peggio che craxiani, e con le saccocce gonfie, e non si sono mai dimessi, manco a babbo morto, fa ribrezzo. Altri sono incazzati perché è trumpiana, ergo salviniana. L’occupazione dei posti pubblici di questa masnada è davvero repellente. Ma vivaddio, prendersela con la “simpatica stronza” (questo è un copiaincolla, prendo in prestito) dopo che a capo dell’azienda c’è una roba come Marcello Foa; prendersela con l’unica di questa orda che parli l’italiano, lo sappia anche scrivere bene, perché aveva fatto la radio e sapeva dettare pezzi al telefono all’impronta, fingendo di aver davanti il testo scritto, e invece col cazzo. Prendersela con lei, in mezzo a tutti questi andati al governo con il pedigree giornalistico di Paragone, di Casalino. La Maglie al posto che fu di una bieta lessa come Biagi. E allora? Ci vuole più decenza, per fare i censori. Salutava sempre dicendo ¡Hasta mañana!, ricordo dei vecchi tempi in cui la sinistra castrista andava ancora di moda. Oggi chissà come fa, coi muri di Trump.