Icardi senza fascia, Zaniolo a Roma: l'Inter è una casa di pazzi
L’infanticidio in culla del centrocampista ora alla Roma, Wanda Nara come Brigitte Macron, Maurito e Spalletti. C'è urgente bisogno di uno strizzacervelli ad Appiano Gentile
Voi non lo sapete perché vi perdete dietro a quisquilie minori, la Brexit e Orbán, ma la miglior analista di football che conosco è Paola Peduzzi (emoji: ♥️). Ieri mi dice: “Ma per forza che finiva in un disastro! Con quella moglie più vecchia di lui, e quella moglie poi, che parla sempre. E lui è soltanto un ragazzino!”. Io dico che aveva in mente Brigitte Macron, ma lei nega (lei adora i Macron). Stava parlando, ovviamente, di Wanda Nara: sempre casini d’amore, disastri da psicoanalisi, sono. Del resto, di questi tempi, l’unico posto nell’universo che abbia più urgente bisogno di uno strizzacervelli, dopo Appiano Gentile, è l’Eliseo. Succede questo. Il tuìt della Beneamata Società proprietà del Celeste impero: “Il Club comunica che il nuovo capitano della squadra è Samir #Handanovic #FCIM”.
Il Club comunica che il nuovo capitano della squadra è Samir #Handanovic#FCIM
— Inter (@Inter) 13 febbraio 2019
La vicenda, dal punto delle cronache, è nota. E’ da un po’ che Maurito non segna (provate voi a segnare in una squadra terremotata negli schemi e nella psiche dal Patafisico di Certaldo). Ma non è questo. E’ che nel frattempo la moglie-manager-Grande Madre di Maurito discute via social e via tivù del contratto da rinnovare, di quelli da vendere o da comprare, di quanto fanno del male all’amor suo, e di come la società non lo tuteli. In soldoni: ha scassato i cabasisi a tutti, cinesi in primis, compagni di squadra anche, e soprattutto a Marotta. Perché adesso c’è Marotta, sapete: mica un burattino nelle mani dei suoi vice. Così hanno messo capitano Handa, che è un campione, un portierone, serio e bravo. E soprattutto uno che non parla mai, manco con sua moglie credo (per dire: è l’unico sloveno che non ha mandato a cagare Tajani). Bene, sperèm. Ma ai neuroni già scossi di noi Bauscia, son cose che fan male.
Perché sempre lì giriamo: mogli, figli e insana pazzia. Chiunque si occupi di calcio, sa che l’Inter è l’unica squadra dell’universo che può giocare con due moduli alternativi. No, non a uomo o a zona: ma a Freud o a Lacan. Psicoanalisi per tutti, e poi portateli via.
L’altra cosa, infinitamente più grave e dolorosa, riguarda infatti i figli. I figli del nostro vivaio. Sangue del nostro sangue. E ci manda ai pazzi. Insomma: Nicolò Zaniolo, 19 anni. Era la stella della Primavera dell’Inter. Un fuoriclasse, un predestinato, come si dice. Se ne era già accorto anche il Mancio, che pure sta a chilometri di distanza. Adesso sta facendo sfracelli in serie A. E martedì una doppietta in Champions che vale una laurea a Oxford. Però con la maglia della Roma: l’hanno venduto in estate, questi sciagurati. Anzi lo sciagurato in chief, Mister Spalletti, per farsi dare in cambio quel rottame del Ninja. E hanno pagato pure 24 milioni cash, e il Bambino Santon per soprammercato. Ma una roba, una roba.
La domanda seria è solo una: ma come può uno staff tecnico di serie A non accorgersi di avere un talento di cristallo, lì nelle giovanili, tanto da buttarlo via? Un’incapacità che sarebbe sotto standard anche nello staff di Toninelli. All’Inter, Spalletti è solo l’ultimo, non si accorgono mai dei talenti che hanno in casa: forse li odiano proprio. Sempre Freud e Lacan. Ma Zaniolo, Gesummaria, è un infanticidio nella culla. Un delitto che Spalletti andrebbe appeso per le orecchie in piazza a Certaldo, di fianco alla statua di Boccaccio. Perché a noi, a noi Fratelli Bauscia già psichicamente scossi, ogni volta che nei prossimi quindici anni (lunga vita!) vedremo Zaniolo fare meraviglie in mezzo al campo, ci verranno le lacrime, e il sangue dal naso. E ogni volta che farà gol penseremo anche a Roberto Carlos, a Pirlo, a Coutinho e a tutti gli altri bagaj che abbiamo buttato con l’acqua sporca. Se c’è un problema con la demografia, non chiedete ai Bauscia di risolverlo.
Il Foglio sportivo - in corpore sano