Il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi (Foto LaPresse)

L'austerity è finita. Ecco il Palazzo Chigi della cuccagna

Maurizio Crippa

Voli di stato, sottosegretari e collaboratori. Tutti i numeri della casta gialloverde

Ora che anche la Sardegna è entrata in quota Lega, e per proprietà transitiva pure in quote latte, chissà se il primo premio di Solinas sarà di aumentarglielo sto prezzo, agli allevatori, dai miseri 72 centesimi che quei globalisti di industriali hanno fissato come ok il prezzo è giusto. Ma i segnali sono buoni, dacché dove arriva il governo del cambiamento lievitano anche i costi voluttuari. Mentre tutto il paese è distratto a scandalizzarsi per quanti soldi prendeva Alemanno e quanti bagni in Sardegna faceva il Celeste, quasi tutti hanno fatto zitti e mosca su qualche numerino di Palazzo Chigi.

 

Numerini fastidiosi, se anche il Fatto da qualche tempo va scrivendo cose tipo: “Casta gialloverde – la trasparenza non migliora”. Insomma quelli che vanno in autobus e non usano i voli di stato hanno realizzato questo bel carnevale. Solo per foraggiare gli staff della presidenza del Consiglio nel 2019 il popolo sovrano spenderà 16 milioni e 812 mila euro, 866.480 euro più di quanto spendesse Gentiloni (ma si sa, quello andava a piotte e con lo stesso loden anche a ferragosto) e 2 milioni e 641 mila euro più di Renzi: il famoso spendaccione del Giglio di credito. Del resto per tenere insieme lo scombiccherato governo abbisognano 20 sottosegretari alla presidenza del Consiglio (ma Conte, precisamente, che fa?) e un totale di 218 persone: in pratica, il doppio degli amici rimasti a Giggino. Lo staff di Gentiloni era di 202, quello di Renzi 184. Ma a Palazzo, lo staff più nutrito è quello del ministro Lorenzo Fontana. Ma si sa, lui tiene la Famiglia. Gli altri, invece, tengono la faccia come il cippirimerlo.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"