Pink chupito Maduro
Il buon Roger Waters negli ultimi giorni ha dato più mazzate al futuro del Venezuela di quante gliene abbia rifilate l’appoggio geopolitico dei Cinque stelle
Sapete già, forse, quanto mi sia caro Roger Waters e quanto gli applichi senza se e senza ma il brocardo dei grandi della musica: uno che ha fatto quello che ha fatto Roger Waters, può dire e pensare il cappero che vuole. Dopodiché mi viene un po’ da ridere, o da piangere, del mio stesso oltranzismo estetico, perché a poco a poco, un “chupito” dopo l’altro, il buon Roger negli ultimi giorni ha dato più mazzate al futuro del Venezuela di quante gliene abbia rifilate l’appoggio geopolitico dei Cinque stelle. Ha iniziato a sfanculare Richard Branson e il suo Venezuela Aid Live in quanto baracconata biecamente imperialista. Poi ha messo in rete un video, o un video comizio, o una sarabanda vieppiù da ubriaco, per mandare il suo cuore a Maduro: “Vi sosteniamo, in milioni, da tutto il mondo, in milioni vi amiamo”. Poi via con un “chupino”, e gli ha cantato pure We shall overcome. Pink chupito.
A video I made for the concert on the Venezuelan side of the border tonight. #handsoffvenezuela pic.twitter.com/hZUtxmswk5
— Roger Waters (@rogerwaters) 24 febbraio 2019
Here’s a message I sent to @teleSURtv, a Venezuelan TV station.
— Roger Waters (@rogerwaters) 24 febbraio 2019
Full video and transcription available here: https://t.co/qmy4JmRNoM#HandsOffVenezuela pic.twitter.com/eNvk1MEKbF
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