Portare le arance anche a Miss Buchenwald
La neonazi Alice Cutter si è iscritta al concorso di bellezza Miss Hitler in Inghilterra. Soffre di un “pregiudizio razziale patologico” ma con un po’ di arance si guarisce da tutto
Nel giorno in cui gli energumeni di CasaPound sono andati a portare le arance in Campidoglio a Virginia Raggi, perculandola con un definitivo “sarai sgomberata prima di noi”, c’è poco da fare gli spiritosi sui suprematisti bianchi di ogni stazza e latitudine. Anche perché, in Inghilterra chi lo sa, ma a Roma la profezia dei casapoundisti ha tutta l’aria di essere di quelle che si autoavverano. Però in Inghilterra succede questo. A Birmingham si è aperto il processo contro una strana ma poco rassicurante gang che aveva organizzato un concorso di bellezza intitolato: “Miss Hitler”.
A scopo reclutamento di nuovi adepti, secondo l’accusa. Tra le candidate, pare iscrittasi attraverso un account russo, ce n’è una che si chiama Alice Cutter, ventidue anni, e ha attirato l’attenzione dei media. Un po’ perché sembra una Isabelle Adjani più spiritata del solito, un po’ per il nickname che si è scelta, che non sarebbe venuto in mente neanche a chi so io: Buchenwald Princess. Del resto era già famosa per essersi scattata un selfie, a Buchenwald, con tanto di saluto: non proprio un ciao. Ora è a processo assieme ad altri giovani scavezzacollo del suprematismo bianco, il cui nickname non ci viene però rivelato. Negano di essere membri di National Action, un gruppo neonazi messo fuorilegge come organizzazione terroristica nel 2016. Dicono i magistrati che lei, la principessa del lager, soffre di un “pregiudizio razziale patologico”. E forse sarà patologico, ma come dicevano le nonne: con un po’ di arance si guarisce da tutto.