Peggio di Marino? Orfini
Ha suicidato un sindaco del suo partito, ha consegnato la città alla Raggi e non chiedo nemmeno scusa. L'asineria politica dell'ex presidente del Pd
Lei non si è scusata, ha detto proprio: “Mi uccide dirlo”. Lei si chiama Janice Hahn, ed è uno dei membri del consiglio della Contea di Los Angeles. Lo ha detto a Brad Pitt, non esattamente a Vito Crimi, perché doveva togliergli la parola: “Mi uccide dirlo, ma arrivi al punto”. Perché, in una cerimonia ufficiale, Pitt parlava troppo, e probabilmente a vanvera. Ma a lei, altro che scusarsi, sarebbe morta piuttosto. Averne così, da noi, di persone che si sappiano scusare: non quando gli altri pretendono l’inchino dell’ipocrisia, ma quando la realtà è un muro di calcestruzzo e ci si sbatte il muso.
Insomma: Salvini e Giovanardi, alla famiglia Cucchi, qualche scusa dovrebbero farla. Ma nulla dà l’idea della stupidità politica, in senso universale e in versione “e allora il Pd?”, come le parole al limite dell’autolesionismo di Matteo Orfini sul caso Marino. “Alcuni, compreso qualche dirigente del Pd, mi chiedono di scusarmi per la scelta di avere sfiduciato Ignazio Marino”, ha detto il Churchill di Piazza Mazzini. “Ovviamente non credo di doverlo fare, perché quella scelta l’ho assunta spiegando fin dal primo momento che non era legata all’inchiesta. Marino non era adeguato a quel ruolo, stava amministrando male Roma, la città era un disastro”. Sul talentuoso Dr. Marino, qui non abbiamo nulla da dire. Ma che Orfini, e una bella fetta del suo Pd, abbiano suicidato un loro sindaco e consegnato la città alla Raggi e frantumato il poco di credibilità che avevano ancora, e ritenga di non doversi scusare, non è immorale. Mi uccide dirlo, ma è pura asineria politica, che è peggio.