Giarrusso en travesti
La campagna elettorale con il vecchio costume di scena non è piaciuta agli ex colleghi delle Iene. Anche i programmi ad alta trucidità hanno una dignità
La politica en travesti è l’ultima moda, si sa, una pagliacciata da fare sembrare noiose cariatidi pure i nani e le ballerine d’antan, ed è colpa di Matteo Salvini, si sa anche questo. E’ lui che ha inaugurato la tendenza da avanspettacolo di presentarsi a ogni occasione in travestimento diverso: divise da poliziotto e felpe da protettore civile, elmi da pompiere e canotte da popolano à la plage. Roba un po’ triste, Fregoli era un’altra cosa (e anche il Presidente operaio, a dire il vero). Travestirsi per sembrare più credibili è un antico vizio. Ma quel che sta combinando Dino Giarrusso, direttamente dal cast degli Incredibili, è per l’appunto poco credibile. Il personaggio s’è fatto una carriera televisiva come iena di Mediaset, spiccando nel genere giustizialista-truculento e spesso anche fake: tipo Fausto Brizzi, con decenza parlando. Poi ha sfruttato, travasandola come olio già fritto da una padella all’altra, la divisa da ienista per buttarsi in politica: indovinate con chi? Massì, con i cinque sberle. Travestendosi da Giustiziere del popolo, che tempo fa tirava molto. Adesso, siccome forse ha visto che il tempo è cambiato, e travestirsi da Dibba della manetta funziona di meno, ha deciso di fare campagna elettorale con il vecchio costume di scena: non si presenta in giro come grillino, ma nerovestito come ai tempi delle “Iene”. Solo che anche i programmi ad alta trucidità hanno una dignità, e i contrattualizzati Mediaset si sono incazzati: “Dino Giarrusso si fa campagna con vestito e soprannome ‘Iena’. Noi delle Iene non c’entriamo nulla. Con i migliori auguri, Dino rimetti la divisa nell’armadio!”. Oppure torna all’avanspettacolo, che è meglio.