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Tabaccai, cazzate e guai

Maurizio Crippa

L’unica cosa divertente nella vicenda di Pavone Canavese è la sparatoria di cazzate senza porto d’armi tra Salvini e Conte

Non per essere paraculi come Travaglio, che sul caso Lucci-neomelodico è riuscito scrivere: “A parte le famiglie Falcone e Borsellino e le altre vittime di mafia, che hanno il sacrosanto diritto di protestare, invitiamo alla calma”, ma anch’io inizierei col dire che, moldavo morto a parte, non ce l’ho con i tabaccai. Questo premesso, risulta dall’autopsia che il ladro di Pavone Canavese è stato colpito alle spalle mentre si trovava sul marciapiede, e il tabaccaio avrebbe sparato dal balcone. Se la vedranno i giudici, mentre Salvini dovrà provvedere a una nuova extension della sua legge.

  

La cosa più divertente (vabbè, l’unica) è però la sparatoria di cazzate senza porto d’armi tra il pistolero dell’Interno e l’Avvocato del popolo. Spara Salvini: “Ribadisco che sono e sarò sempre a fianco dell’aggredito”. Contrattacca Conte, dal fortino di Palazzo Chigi: “Non entro nel merito del caso del tabaccaio (quando mai è entrato in un merito?, ndr). Comunque non è detto che io e Salvini si debba avere le stesse opinioni”. La soluzione del caso resta però difficile: chi è, tra i due, che ha iniziato per primo a sparare nella schiena?

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"