Chiudete le piazze!
Ci sentiamo più insicuri, noi italiani, al pensiero che ci siano in giro tutti quegli stranieri
Il giorno di Ferragosto è bello anche perché, per tradizione di uno stato in fondo buono, in fondo mamma (anche adesso che c’è quello che parla sempre “da papà”) c’era il ministro dell’Interno (che inopinatamente, ma non per colpa nostra, è poi sempre quello lì: il papà) che invece di andare a farsi la grigliata e il cocomero faceva una bella conferenza al Viminale. E spiegava agli italiani i dati della sicurezza e del crimine. E soprattutto li rassicurava, tutto va bene. O così andava, nei tempi morbidi dell’Italia morbidona. Chissà che potrebbe dire, Matteo Salvini, il giorno dopo che il Tar gli ha smollato il decreto bis sicurezza e aperto i porti.
Eh, ci sentiamo più insicuri, noi italiani, al pensiero che ci siano in giro tutti quegli stranieri. Poi però, capita che a Torino (luogo appendinico) in piazza San Carlo, luogo simbolo e già martire della sicurezza populista, dei tedeschi hanno fatto un sequestro lampo come ritorsione per una truffa subita e nel tentativo di recuperare il denaro che era stato sottratto: con un furgone hanno rapito una donna serbo-australiana. E’ andata bene che la polizia li ha intercettati. Però: tedeschi, serbo-australiana. Così come quegli altri due, in una piazza di Trastevere, erano americani. Di sbarcati dai barconi, niente. E sempre questioni di cavalli di ritorno, poi. E viene il dubbio che più che i porti, sarebbe ora che il ministro di Sicurezza si occupasse di chiudere le piazze italiane. O no?