Foto tratta dal profilo Twitter di @meb

Il sarcofago di @meb e Montanari populista col burqa

Maurizio Crippa

Il professore ha scritto che “Maria Elena Boschi ha legittimato centinaia di vignette e frasi ignobili sul suo corpo”. Ecco perché è grave

Periodicamente mi tocca difendere Maria Elena Boschi, l’ineffabile @meb, più che per il coté politico per le cose irriguardose e volgari e machiste che dicono di lei. La cosa fa un po’ anche ridere, farò coppia fissa con Maurizio Milani, ma stavolta non si può sorvolare. Di fronte a un professore, un fior di intellò nonché polemista con confuse aspirazioni politiche come Tomaso Montanari. Ha scritto sui social che “Maria Elena Boschi ha legittimato centinaia di vignette e frasi ignobili sul suo corpo”. E dire che una foto (trattasi di una foto) in bikini di una donna con altre donne – ancorché postata per intendimento politico – possa “legittimare” le “frasi ignobili contro di lei, è grave. La cosa va così. Matteo Salvini (che è ossessionato da Renzi ma anche un po’ da @meb, l’aveva definita “una mummia”. E lei che ha il vizio di replicare, ma mica è un reato, ha scritto su Twitter: “Un saluto a tutti dal mio sarcofago!” postandosi in costume da bagno tutt’altro che cinerario.

 

 

Che siano i somari da tastiera a commentare in stile che un tempo si sarebbe detto da caserma, passi. Ma da quando il professore si sente orfano del governo che gli piaceva è obnubilato: “L’uso politico del corpo delle donne è inaccettabile anche se a farlo è una donna. Con questa foto, Maria Elena Boschi ha legittimato centinaia di vignette e frasi ignobili sul suo corpo. Come dice Kant nessuno può usare la persona come un mezzo invece che un fine, nemmeno la persona stessa”. A questo siamo. Ai populisti col burqa.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"