Il ragazzo dai capelli verdi e il ragazzo con le treccine blu
La vicenda della scuola di Scampia fa tornare in mente un vecchio film di Joseph Losey
La notizia del ragazzo di tredici anni di Scampia che la preside non ha fatto entrare a scuola perché si era presentato con le treccine dipinte di blu è una di quelle storie che, come le giri, c’è sempre un pezzo che non torna, o un perché. A partire dalla preside, che non è per nulla una nostalgica dell’accademia militare, tutt’altro. Ma anche dal ragazzo coi capelli blu, che qualcosa senza dubbio aveva in testa. I colori sono magie, così mi è tornato in mente un vecchio film imperfetto e bellissimo, Il ragazzo dai capelli verdi, del gran Joseph Losey, roba attuale di settant’anni fa. Le due storie non c’entrano niente, tranne qualche dettaglio, ma siccome il film è facile rintracciarlo in rete, prendetela come una segnalazione per la serata, come nei vecchi tamburini. Seconde visioni. Peter ha dieci anni ed è un orfano di guerra, nell’America del 1948. Vive col nonno, non sa del padre, ma un giorno lo scopre: quegli orfani di guerra, per cui raccolgono a scuola la beneficenza, sono come lui. Sono lui. E il nonno non sa che dire, ma lo sa, gli mostra una pianta sempreverde: di questo colore è anche la speranza, non lasciarla scappare. Peter la mattina si sveglia coi capelli verdi, è un segno, capisce di avere una missione di pace. Ma alla gente, ai compagni, alla scuola, non piacciono i tipi diversi. Gli stravaganti. Quelli coi capelli verdi. Lo cacciano da scuola, lo costringono a tagliarseli, quei boccoli smerandini. Ma il nonno gli racconta la storia eroica di suo padre, e lui spera che i capelli ricresceranno ancora verdi. Come ci si inganna, a volte, sul colore di capelli. Magari basta aspettare. Buona visione.
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