Zucca vuota, presepi pure
Mario Giordano non è il pazzo che sembra, la caricatura che recita. È invece il prototipo dell’elettore medio padano e medio cattolico di oggi. E il vero orrore è che il popolo è come lui
Mario Giordano non è lo spiritato spiritello dalla voce come una sega nastro che sembra essere. Non è nemmeno la caricatura della caricatura del telepredicatore razzista bianco dell’Alabama che sognerebbe di essere. Quello è lo scherzetto, roba da pubblico di Rete 4. Non è una voce fuori dal coro, semmai è una zucca fuori di posto. Ma la cosa spaventosa è un’altra. L’altra sera ha fatto questa scena da Wanna Marchi dell’opinionismo, starnazzando “io Halloween non lo voglio festeggiare” e spaccando zucche con una mazza da baseball pittata tricolore (gliela avrà prestata la Meloni: è quella che usa lei di solito per andare a far nomadare i nomadi).
Giordano è indignato perché vuole festeggiare Ognissanti. Nessuno glielo vieta, anche se viene da chiedersi perché cazzo gente seria come i santi dovrebbero voler festeggiare con un osso di morto come lui: farebbero San Martino piuttosto, nel senso che traslocherebbero di corsa all’inferno. Ma, santi a parte: Giordano non è il pazzo che sembra, la caricatura che recita. È invece il prototipo dell’elettore medio padano e medio cattolico di oggi. Con buona pace di quelli che rifondano la Dc, Giordano clowneggia così perché il popolo è con lui, è come lui. E questo è il vero orrore. Ed è tanto con lui, che siamo ancora a ottobre e un giornale d’area già informa che “le scuole lombarde saranno piene di presepi”, perché la Regione salvinista ha stanziato “50 mila euro per tutelare l’identità cristiana”. Che se poi l’eredità cristiana è Giordano che tampina i santi il giorno di Halloween, facevano meglio a spenderli in zucche. Ma non vuote.