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C'è un vigile a Torino, ma Chiara in monopattino l'ha steso

Maurizio Crippa

Un conto è formare i monopattini, un conto è fermare il demente helzapoppin’ dei Cinque stelle

Spiace tanto per i torinesi, così laboriosi e così ecosostenibili, ma se votano come votano un po’ se lo meritano. Anzi molto. Spiace tanto per i torinesi, ma il fatto che il fantasma di Genio Italico Toninelli riesca a fare dei danni ai dannati di Chiara Appendino, anche se non è più in carica e lo hanno blindato sotto il tunnel del Brennero, fa proprio ridere di gusto. Tanto. È infatti colpa sua il via libera sperimentale – ma senza aver definito di che cosa, dove, e con che regole – per la mobilità urbana sostenibile. Insomma i monopattini elettrici, che in Francia falciano pedoni come tagliaerba. Niente regole di circolazione, identificazione, parcheggio: il Comune di Milano (che è grillini free) aveva dunque bloccato tutto. Poi ha fatto il suo regolamento e ora si riparte.

 

A Torino invece i grillini comandano. Così fanno un regolamento pasticciato, ma pubblicamente ringraziando l’Innovatore Sostenibile Toninelli, e poi tocca ai vigili applicarlo. Detto fatto, sono fioccate multe da mille euri per mancanza di targa, libretto, assicurazione. Scandalo politico, gente incazzata, e per salvar se stessa (as usual) e la sua assessora ai Trasporti, Maria Lapietra, che hanno fatto il disastro, la sindaca ha ottenuto la testa del comandante della Polizia municipale, Emiliano Bezzon, che aveva applicato la legge. Il quale invece è un eroe, che a mani nude tentava di salvare i torinesi dai malefici velociferi che zigzagano tra i pedoni. Ma un conto è formare i monopattini, un conto è fermare il demente helzapoppin’ dei Cinque stelle, una volta che s’è messo in moto.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"