Ultimo giorno, ma va là!
Si dirà che motivi di criticare la Azzolina ce n’è, ma in questo paese di bamboccioni sentimentali ora hanno aggiunto la cattiveria di non fare celebrare l’ultimo giorno di scuola. Peggio dei kapò
Poi va a finire che devono dare la scorta pure alla derelitta ministra Azzolina, ché la minacciano con odio sociale da settimane, peggio di un Fontana qualsiasi. E si dirà che motivi di criticarla ce n’è d’avanzo, ma in questo paese di scarrafoni belli e di bamboccioni maniaci sentimentali ora hanno aggiunto – colpa di qualche bella penna di giornale in cerca di spunto creativo – la cattiveria di non fare celebrare l’ultimo giorno di scuola. Peggio dei kapò. Già avevano iniziato con le ragazzine in lacrime, tipo film di Brizzi: non rubateci la notte prima degli esami, fateci tornare, non amputateci i ricordi che non avremo. Che manco la distopia di Matrix. Ma studiate invece, va! E adesso, l’ultimo giorno. Ah, la sofferenza. Ah, lasciarsi senza la foto ricordo. Ah (pensano i genitori), tutti quei soldi che daremo allo psicologo per lenire il trauma da emozione mancata. Ci si è messa pure la viceministra Ascani, donna di forti sentimenti che però magari, più che all’ultimo giorno, dovrebbe pensare al primo di settembre. Se quei cuori di gesso del Comitato non vogliono, dice, allora si cerchi un luogo all’aperto, un prato, un ameno spiazzo per consentire agli studenti di rientrare e celebrare il sacro rito. E perché non appellarsi anche ai Beatles, “Why don’t we do it in the road?”. Che bella festa, quanto sentimento.