(foto LaPresse)

contro mastro ciliegia

Il grande Berni

Maurizio Crippa

Si ritira a 37 anni, Tommaso Berni, il portiere dei record. In sei anni non ha mai giocato, ma si è meritato due cartellini rossi per troppa (e bella) passione

Chi non aderisce con sincera fede ai colori della notte non sa nemmeno chi sia. Ma è un peccato, e anche i fedeli di squadre con i colori sbagliati meritano di conoscerlo, almeno il tempo di salutarlo come si conviene ai grandi. Lui si chiama Tommaso Berni, è stato il terzo portiere dell’Inter per sei stagioni e adesso lascia il calcio, alla bella età di 37 anni, portandosi via un record di quelli che sarà difficile togliergli.

 

Anzi due record, e il secondo è più esaltante del primo. Il primo è che, in sei anni sei, non ha mai giocato un minuto, mai sceso in campo, zeru tituli direbbe Mou. Eppure non ha mai saltato un allenamento, non si è mai lamentato, non ha smesso un minuto di incitare i compagni.

 

Carattere e passione che stanno alla base anche del suo secondo, magnifico record: senza aver mai giocato, il grande Berni si è beccato in questi anni due cartellini rossi. Espulso per proteste, contumelie agli arbitri, eccesso di trance agonistica da panchinaro tutt’altro che disponibile a fare la bella mascherina.

 

Un record forse più unico che raro, e verrebbe da dire che nel rapporto tra tempo-lavoro effettivo e cacciate dal luogo deputato di peggio ha fatto solo Sgarbi, se il paragone non fosse indecoroso, per il grande Berni. Uno che ad Appiano leggeva libri e suonava la chitarra, faceva gruppo. E che col suo record di cartellini rossi se ne va lasciando un insegnamento che è alla base del calcio: passione ci vuole, ragazzi. Passione.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"