(foto LaPresse)

Contro Mastro Ciliegia

Intervista con la mosca saggia. Il debate, la noia e la cacca

Maurizio Crippa

Quell'insetto che si è posato per minuti sulla testa di Mike Pence durante il dibattito con Kamala Harris e una vecchia canzone di Claudio Lolli

"Oggi è morta una mosca / dopo avere volato / tanti anni da sola / bassa bassa su un prato”, cantava un tempo un gran poeta (no Nobel) di nome Claudio Lolli. Alexandra Petri, columnist del Washington Post, è davvero preoccupata, nell’intervista, di quanta vita abbia sprecato, la mosca, stando sulla zucca di Mike Pence durante il debate (un mese di vita di noi umani?). Perché Alexandra Petri l’ha intervistata: la mosca. The fly che per un bel pezzo s’è posata sulla testa del vice president che replicava “non è vero” che il presidente non ha condannato i suprematisti bianchi (il momento più eccitante), mentre Kamala Harris gli diceva: sto parlando io!

 

La strepitosa intervista alla mosca, la star della serata, è pezzo di bravura, che sta tutta nelle risposte: “BZZZZZZZZZZZZZZZZ”, a volte più sintetiche, con qualche “ZZZ” di meno. Perché davvero lo scontro tra il vice e la candidata vice non ha acceso gli animi degli americani, o perché forse soltanto a diventare mosche si potrebbero trovare le risposte nascoste nella testa del braccio destro di uno come Trump. O perché la mosca è saggia, parametrata a molti politici non solo americani di oggi. Sta “reclinata su un’arancia sbucciata”, “si sfrega le zampe davanti in modo pensieroso”. “Diversamente da tante celebrities, sembra un po’ più grassa dal vivo”, perché è un’intervista come si deve. E si va a posare, finita la chiacchiera, su una “cacca di cavallo”. Che forse è il posto di certa politica. Lolli avrebbe detto “il suo dolce odore di merda”.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"