Correndo il rischio di sembrare un radical chic come Concita De Gregorio (sempre brava) tocca dire qualcosa al Pd, al suo avamposto lombardo, che insiste a “galleggiare come un sughero” (Concita dixit) nella sua opposizione fatta di parole e propaganda al Pirellone. “Com’era purtroppo prevedibile, oggi in Aula la maggioranza ha fatto quadrato per difendere l’indifendibile Fontana, votando contro la mozione di sfiducia promossa dalle opposizioni”, ha scritto la segreteria metropolitana. Magari, all’ennesima sfiducia rimbalzata come una pallina da tennis, un partito con un minimo di senso della realtà dovrebbe riflettere che, se non hai la maggioranza, le mozioni di sfiducia non servono a nulla, sono pura esibizione e vocalizzo. Ma questo detto, sono mesi e ora giorni che il Pd batte il tamburo: dopo la Moratti il nuovo bersaglio dell’opposizione pd-social è Bertolaso, perché l’highlander è stato richiamato in servizio sul fronte vaccini. Dei disastri della giunta lombarda sul Covid tutto s’è detto, anche qui, e si dirà. Ma il Pd, prima di sfottere Bertolaso, dovrebbe ricordarsi che è il partito che regge un governo che ha messo in chief Arcuri, che prima non trovava le mascherine e ora aspettiamo le primule, col ministro Speranza che in un anno, se voleva, le Sanità regionali poteva pure commissariarle ma non lo ha fatto, col ministro che non è riuscito a far funzionare la app Immuni. Eccetera. Dovrebbe ricordarsene, il Pd, per quel filo di decenza che poi è solo intelligenza.
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