Contro mastro ciliegia
Draghi Mani di Forbice
Viva il presidente del Consiglio, un vero fuoriclasse della potatura artistica, come nel film di Tim Burton. Ieri in un attimo, senza parlare, ha tagliato Mimmo Parisi dall'Anpal, e Vecchione dal Dis. Prima era toccato ad Arcuri, a Borrelli, a tutto il Cts. Ora resterebbe Tridico all'Inps. Facci sognare
Stavo cercando di capire perché Draghi risulti così simpatico (esclusi ovviamente i travagliati e le vittime delle sue potature primaverili) o per meglio dire perché eserciti questo innegabile fascino magnetico, da applausi. Ma certo! La folgorazione è arrivata ieri, verso sera: Mario Draghi è una magnifica icona dark: è Mario Mani di forbice. Come quello del film. Sembra tanto tranquillo, anzi lento nei movimenti, e poi d’un tratto zac! taglia dove c’è da tagliare senza pietà, senza preavviso. Ieri è toccato a Mimmo Parisi, il presidente di Anpal in quota Giggino, il mitico prof dei due mondi e inventore dei navigator. Ci si chiedeva perché stesse ancora lì, e ieri Mani di forbice l’ha potato come un platano. Stessa sorte per Gennaro Vecchione, che stava alle cruciali Informazioni per la sicurezza: zac! Prima, barba e capelli li aveva fatti a Mimmo Arcuri, ad Angelo Borrelli della Protezione civile, a tutto il Cts. Non dite più che Mario Mani di forbice non tranchant, nelle sue scelte: è un artista. Ora manca solo Tridico dell’Inps. Facci sognare, come al cinema