CONTRO MASTRO CILIEGIA

Meglio Barilla che a casa

Maurizio Crippa

Guido Barilla, che non è il nuovo Hitler, ha detto ai giovani un concetto molto simile a quelli espressi in passato da Obama e Macron: non state sul divano ad aspettare i sussidi, mettetevi in gioco. E' stato coperto di insulti sui social. Probabilmente da gente che non aveva da lavorare

Un altro super ricco di cui non seguiamo con particolare interesse le avventure, al pari di Briatore, e che non ci sta nemmeno particolarmente simpatico, sempre al pari, almeno da quando, dopo aver detto una cosa persino normale, cioè che gli piacevano le famiglie dove la mamma butta la pasta, si è rimangiato tutto per paura degli scalmanati che lo accusavano di essere il nuovo Hitler, è questo Guido Barilla. Della famosa fabbrica. Ma come per Briatore, tocca stare dalla sua parte, per ristabilire le proporzioni. Intervistato dalla Stampa, e si parlava di sblocco dei licenziamenti, ha detto, come tutti gli industriali, che la crisi  sarà “profonda”, ma ci “potrà essere una controtendenza”. Poi, alla solita banale domanda sul perché tanti imprenditori non trovino manodopera, ha risposto  quel non è tutta la verità, e nient’altro che la verità, ma è pur sempre una cosa in molti casi vera: “Molte persone scoprono che stare a casa con il sussidio è più comodo rispetto a mettersi in gioco cercando lavori probabilmente anche poco remunerati”. Poi ha detto: “Ragazzi: non sedetevi su facili situazioni, abbiate la forza di rinunciare ai sussidi facili e mettetevi in gioco”. Le stesse idee di Macron o di Obama. E’ stato coperto di insulti. Forse da parte di gente che ieri non lavorava.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"