(Ansa)

Contro mastro ciliegia

Viva i currywurst operai contro vegani e svolte green

Maurizio Crippa

La Volkswagen ha abolito il piatto tipico tedesco dalla mensa. Proprio non vedevano la necessità che l’Universale Stupidità Vegana prendesse possesso delle menti dei manager della casa automobilistica

Già c’è la svolta Green, l’auto elettrica obbligatoria per Decreto Universale Climatico, a rovinare la vita degli operai dell’Automobilsektor e a minacciare persino il loro leggendario reddito. Proprio non vedevano la necessità che l’Universale Stupidità Vegana prendesse possesso delle menti dei manager della Volkswagen, un tempo gloriosa automobile del popolo. Invece hanno deciso di prenderlo a calci in culo, il popolo operaio. I boss di Volkswagen, che solo qualche anno fa ci avvelenavano coi filtri del diesel taroccati, hanno deciso che gli operai debbano essere sani e vegetariani.

 

Hanno deciso di abolire dalla mensa aziendale i currywurst, ovvero il più amato street food di Germania, o se volete anche il più indigesto junk food: salsiccia ketchup e curry, più inevitabili patate fritte. (Una libidine, dai). Niente, d’ora in poi vegetariani, sani e infelici. Fortuna che un cancelliere de sinistra i tedeschi ce l’hanno pure avuto, il vecchio Gerhard Schröder, che gli operai li conosce bene. E ha lanciato l’hashtag #rettetdiecurrywurst, “salvate il currywurst”. “La dieta vegetariana va bene, ma il currywurst è uno dei pasti fondamentali dell’operaio specializzato della produzione. E così deve rimanere”. Verrà un giorno in cui si dovrà mangiare solo green, ma non ancora. Non ancora. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"