Contro mastro ciliegia
Capitol Hill show
Bisogna ammettere che gli americani, presi dal loro lato migliore, che non è l’esportazione della democrazia ma lo spettacolo, ancora non li batte nessuno. Ieri per esempio un matto ha minacciato di farsi esplodere nei pressi del Congresso
Pensavate di averle viste tutte al Papeete, o alle presentazioni libresco-chic dove Giuseppi parla dei talebani con lo stesso trasporto di Mastella quando si immalinconiva per la Dc? Pensavate di avere visto tutto con i pazzi dei rave e i negazionisti da spiaggia? Macché. Bisogna ammettere che gli americani, presi dal loro lato migliore, che non è l’esportazione della democrazia ma lo spettacolo, ancora non li batte nessuno. Ieri, a distrarci un po’ dai talebani ci ha pensato per ore spensierate questo bel matto che s’era chiuso con una bomba, o forse no, dentro un pickup (esisterebbero gli Usa senza i pickup?) a due passi da Capitol Hill, minacciando di farsi esplodere.
Ce l’aveva con Biden, e questa è forse l’unica cosa ragionevole: “Abbiamo poche alternative. Prova a spararmi e faccio saltare in aria due isolati e mezzo. Non voglio morire, Joe. Voglio andare a casa, come le persone in Afghanistan. La rivoluzione è partita! Il sud sta arrivando”. Alla fine s’è arreso, e non si è capito se fosse uno di quelli stile QAnon, che aspettavano il ritorno alla Casa Bianca di Trump giusto per Ferragosto. Ma che differenza fa? L’America è bella, finché scherza.
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