contro mastro ciliegia
L'immaturo Dibba
L'ultimo giapponese del grillismo nel 2013 credeva "che l’onestà fosse la qualità principale per un politico", ma adesso dice "sono maturato". Da morire dal ridere: di questo passo, quando avrà 70 anni forse si accorgerà che anche la democrazia diretta è una boiata pazzesca
Era un sacco di tempo che non ridevamo così tanto, almeno alla televisione, e se possiamo permetterci un consiglio: Alessandro Cattelan dovrebbe ingaggiarlo, in qualità di comico, per dare una raddrizzata alla sua prossima puntata. A far ridere di Alessandro Di Battista, aka Dibba, praticamente ogni due parole, roba da fuoriclasse, non sono tanto le creazioni sui massimi sistemi. Tipo, parlando di Draghi: “Mi piacerebbe molto, quasi in maniera sadica (tra virgolette, politicamente sadica), che fosse candidato da tutti i leader di partito al Quirinale e poi trombato nel segreto dell’urna”. E’ una battuta vecchia, repertorio d’avanspettacolo: l’hanno già fatta con Prodi. No, proprio da scompisciarsi è questa straordinaria scemenza: “Sono maturato, nel 2013 credevo che l’onestà fosse la qualità principale per un politico. Oggi credo che quello sia un prerequisito”. Accidenti, nel 2013. Nel 2013 Dibba aveva 35 anni: non era ancora papà, ma avrebbe potuto (dovuto) essere maturo abbastanza per sapere che l’onestà-tà-tà non basta a trasformare un somaro in un politico intelligente. Di questo passo, dovrà arrivare a 70 anni prima di maturare al punto giusto, e accorgersi che anche la democrazia diretta è una boiata pazzesca.
CONTRO MASTRO CILIEGIA