Contro mastro ciliegia
La linea Sigfrido
Ora fa scandalo il fatto che Ranucci sia colpito dallo stesso metodo da dossier utilizzato per le soste in autogrill di Renzi e per i brogliacci di procura pubblicati senza ritegno. E che dire di Davigo e dei fogli da far arrivare al Csm?
Occuparsi del conduttore di “Report” espone sempre a un senso di grottesco. E la lettera anonima con l’accusa di “bullismo sessuale in redazione e di servizi preconfezionati”, che circola da tempo ma che ora gli onorevoli (senza virgolette, eh Ranucci) Davide Faraone e Andrea Ruggeri hanno segnalato in Vigilanza, non fa eccezione. Le lettere anonime dovrebbero finire laddove spesso meriterebbero di finire certi servizi televisivi. Questo detto, le accuse potrebbero anche essere vere – perché no? Almeno come i sospetti “messi nel ventilatore” (espressione di Ranucci) a proposito delle soste di Renzi all’autogrill. Il grottesco sta nel tentativo di difendersi (e di difenderlo) per essere ora colpito da un metodo (il fango senza prove) che invece quando è usato da altri è oro colato. Quando Sigfrido Ranucci riceve il video di un anonimo automobilista, anziché cestinarlo ci imbastisce una spy story. Quando certuni giornali ricevono (per via anonima) fogli d’inchiesta e cifre di conti correnti, che fanno? Quando un ex pm ora rinviato a giudizio ottiene brevi manu brogliacci d’inchiesta e s’ingegna di farli arrivare al Csm, che tipo d’operazione compie? Eppure, in quei casi, il metodo del fango va bene. Ora invece è scandalo. La linea difensiva Sigfrido fa acqua.