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contro mastro ciliegia

Giarrusso e la pancia di Calenda

Maurizio Crippa

C’è sempre un perché negli scatti d’ira che paiono immotivati (tre minuti di contumelie curriculari). Il perché è che il leader di Azione ha sempre detto che i grillini sono “degli scappati di casa”.

Della “pancia orrenda” di Carlo Calenda, come dice quello: chi sono io per giudicare? E anche del suo umorismo in eccesso di sopracciò. Forse, “è già una notizia che Giarrusso sappia scrivere” non è la battuta giusta per entrare nel club di Groucho Marx; ma che Giarrusso senta necessità non solo di rispondere, ma anche di declinare in tv tutto il suo curriculum, tirando in mezzo pure le referenze della conduttrice, questo sì fa molto ridere. Come insegnano gli strizzacervelli, c’è sempre un perché negli scatti d’ira che paiono immotivati (tre minuti di contumelie curriculari). Il perché è che Calenda ha sempre detto che i grillini sono “degli scappati di casa”. E di questo, nonostante il curriculum di Giarrusso, bastava leggere ieri l’esilarante intervista di Toninelli al Fatto per avere sentenza di Cassazione. Resta la pancia di Calenda, body shaming. Invece Giarrusso, che con parrucco e barba talebana sosteneva di essere mejo assai di Calenda, sembrava un Andy Luotto invecchiato. Forse Calenda dovrebbe piantarla con l’odio per i grillini, come gli suggerisce un amico. Chissà. Però, se nel frattempo Enrico Letta cerca candidati “con gli occhi di tigre”, c’è pronta la caricatura di Sandokan.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"