contro mastro ciliegia
Perché non riesco a gridare viva Kiyv?
Viva la libertà e la democrzia dell'Ucraina, certo. Ma l'occidente dei princìpi a geometria variabile, se secede il Kosovo va bene, se lo fa la Catalogna o il "Donbas" no, e il posizionamento dei missili che è solo un atto di forza, non di fraternità, non porta mai bene
"La Polonia non morirà finché noi vivremo” lo gridai a squarciagola, molti anni fa, in certune manifestazioni in favore di Solidarnosc ferita, ma non uccisa, dall’Orso Russo, nell’indifferenza della maggior parte degli italiani tale quale a quella di oggi per l’Ucraina (“Kiyv”, il “Donbas”, perché vale anche la testimonianza delle parole). Anni dopo, un po’ dopo l’89, pensai che erano stati gli squarciagola più fraintesi della mia giovinezza. Ma viva l’Ucraina, Kiyv e il Donbas, ovviamente. Però ogni volta, in questi pasticci, mi torna in mente la Catalogna. L’Ucraina indipendente è sovrana; ma mettiamo che i russofoni di quelle lande vogliano secedere, e pare lo abbiano già fatto. (Si dirà che non ci guadagnano in libertà, ma sono anche fatti loro).
L’occidente in punta di democrazia e diritti accettò festoso la secessione della Croazia, della Slovenia, e persino del Kosovo dopo una guerra farlocca della Nato e del festoso D’Alema. E difende (ma difenderà?) la libertà di Taiwan di restare divisa dall’orso cinese. La Nato? Quasi scoppiò la guerra mondiale quando l’Urss mise i missili a Cuba, a molta più distanza da Miami di quanto non sia l’Ucraina dalla Russia. È solo un dubbio, un prurito tra le scapole: fare una questione di princìpi non negoziabili della democrazia, quando è questione di valutazione o convenienza politica, e fare questione di confini quando è solo questione di dove piazzare i missili non porta mai bene, alla lunga. Fa parte della real-politica, certo. Ma niente per cui gridare a squarciagola.