Foto Fabio Sasso / LaPresse 

contro mastro ciliegia

I panni di Giarrusso

Maurizio Crippa

L'ex Iena sventola i vestiti sporchi dei grillini come una muleta davanti agli occhi di un partito già stressato di suo, chissà come  andrà

Per una battuta infelice sui panni sporchi che si lavano in casa persino il Divo Giulio si bruciò mezza carriera, per quanto solo quella del cinema, e i panni sporchi erano quelli di Umberto D. Chissà come andrà (risciacquo, centrifuga?) coi panni sporchi dei grillini sventolati come una muleta davanti agli occhi di un partito già stressato di suo.

 

Ma è il metodo Giarrusso, un filo intimidatorio: l’ex Iena s’è messa in testa di candidarsi al trono di Sicilia, a Palazzo d’Orléans. Panni o muleta, come pizzini da recapitare a chi sa: “I panni sporchi si lavano in casa. Se la lavatrice è rotta, prima o poi bisognerà andare a lavarli fuori, sennò tutta la casa diventerà sporca”, ha scritto su Twitter. C’è del metodo, forse sì: ad esempio al Corriere in precedenza aveva già detto che lui, degli iscritti, “i risultati veri io li so”. E chi invece no? Qualche giorno prima era partita una lettera “dal basso” intesa a chiedere a Giuseppi (che però a decidere è più impedito di una lavatrice col calcare), di affidare il grillismo siculo a Dino da Catania. “Siamo un gruppo di portavoce, attivisti, simpatizzanti ed elettori”, come firma non è male. Accusano il M5s di “correntismo, familismo spudorato”. Chi ci laverà? Messaggi, pizzini, mulete

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"