contro mastro ciliegia

Meglio Chelsea che Middlesbrough

Maurizio Crippa

La squadra di Abramovich è sotto sanzioni, ma dire che “Chelsea e integrità sportiva non possono stare nella stessa frase” è una pura sconcezza

Non so se esista nell’universo del football il termine panciafichismo, credo di no: è l’unico ambito umano in cui sia legittimo e necessario schierarsi a occhi chiusi. In caso contrario, mi dichiaro disposto a farmi dare di panciafichista calcistico e di spaesato etico da Antonio Polito. Vado in curva sud con Sansonetti. Perché la guerra va bene, ma la faccia come il cuoio e il  calcio dell’asino fanno ridere, nel calcio, anche se c’è la guerra. Il Middlesbrough Football Club, squadra di B inglese, ha scritto in un comunicato ufficiale, non un’intervista a La7, che “Chelsea e integrità sportiva non possono stare nella stessa frase”. Bum!

 

Il Chelsea, che per le note sanzioni non può vendere biglietti ai suoi tifosi nemmeno in trasferta, ha chiesto al Middlesbrough se si potesse giocare a porte chiuse una prossima partita, tanto per non essere svantaggiato. Richiesta bizzarra, ma la risposta del Middlesbrough è una sconcezza che non si può sentire. Gli ha rubato forse qualcosa, il Chelsea? E poi: se Abramovich era così indegno, anche prima, com’è che a Middlesbrough, non se n’è accorto nessuno? Com’è che ci hanno giocato insieme, spartito i diritti e goduto dell’immagine e del business che Abramovich ha portato? Forse Middlesbrough sta su un altro pianeta. Panciafichista o no, speriamo che perda.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"