contro mastro ciliegia

Viva il potere amichevole della Royal family

Maurizio Crippa

L'account Instagram e freindly dei Windsor, ieri a Westmister Abbey per commemorare Filippo, trasmette l'immagine di un potere noin più sacro ma avvicinabile. Niente a che vedere con lo Zar al tavolo di sei metri, o con il satrapo che sembra il Padrino di Coppola

Confesso una frivolezza: da quando ho scoperto l’account Instagram @theroyalfamily mi è cambiata la vita. È l’account ufficialissimo della famiglia reale più disfunzionale della storia monarchica, i Windsor, ma è molto friendly e tutti sono davvero adorabili.

   

  

Non mi perdo una puntata, qualche giorno fa William e Kate erano alle Bahamas, perfetti come in un film esotico degli anni 50. Ieri erano belli e lustri a Westminster Abbey, per la solenne commemorazione del principe Filippo, deceduto durante il lockdown e che una Elisabetta dolente dovette salutare quasi da sola. Ieri c’erano tutti, famiglia ristretta e nipoti, famiglia allargatissima del duca di Edimburgo, persino Andrew.

  

  

Nelle foto sono fantastici, con i vestiti fiorati e i cappelli delle Ladies completamente fuori moda, con le divise maschili foriere di posture imbarazzate. L’informalità obbligatoria dei social li costringe a mostrarsi umani, e ci riescono persino. Una delizia. Elisabetta, ça va sans dire, è tre spanne sopra. Ieri è comparsa, dopo molto tempo, regalmente appoggiata a un bastone, borsetta e soprabito scuro. Un potere non più sacro, ma affettuoso. A confronto di quello che si fa fotografare al tavolo da sei metri, o dell’altro satrapo che ieri orchestrava un vertice che sembrava Il Padrino. Viva @theroyalfamily.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"