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contro mastro ciliegia

Quel menagramo di Bill Gates

Maurizio Crippa

Altro che Elon Musk, se c'è un tycoon plurimiliardario che minaccia il nostro fututo, peggio di un Lavrov su Retequattro, è il fondatore di Microsoft. Dice che la minaccia di una nuova variante letale del Covid è poco probabile, (bontà sua), ma dobbiamo tutti dormire preoccupati

Poi tutti (tutti chi?) dicono che la vera prossima minaccia per la democrazia planetaria – dato per già asfaltato Putin: l’ottimismo, come vedremo, è uno strano pendolo – si chiama Elon Musk. Che vuole comprarsi il Twitter per regalarlo Trump, ma anche se poi non lo comprasse è uguale: voleva darlo a Trump e quindi è come l’avesse fatto. Invece con gli altri tycoon del mondo digitale, dell’èra del web, tutto bene? Non è che suona un po’ più minaccioso un menagramo come Bill Gates?

Pontificando a media unificati come manco Lavrov su Retequattro, ha annunciato la pubblicazione del suo nuovo libro, “How To Prevent the Next Pandemic”, dove la parolina magica, che ve lo diciamo a fare, è “next”. In realtà pure lui ammette che “non è probabile”, ma siccome la strizza funziona sempre dice che anche se non è probabile, “c’è il 5 per cento di rischio che non abbiamo ancora visto il peggio”. Da noi i profeti dell’Apocalisse in prima serata li abbiamo rottamati tutti. Ci sono solo delle strane figure che sia aggirano persino nei parchi con ffp2 + chirurgica, ma la gente si dà di gomito e ride. Però, se lo dice “il fondatore di Microsoft”, se dice che bisogna creare una “Global Epidemic Response and Mobilization Initiative”, sotto la gestione dell’Oms, manco fosse la brigata Azov dei vaccini, lo prendono tutti sul serio. Ma è colpa di Musk, eh.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"