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contro mastro ciliegia

Craxi, Fontana e il Fatto. Canagliesca nostalgia

Maurizio Crippa

Sul giornale di Travaglio preferiscono ricordarsi del governatore della Lombardia quando sembrava colpevole e della nuova presidente della commissione Esteri quando dava giudizi su Putin. Ah, quando il passato ti dava ragione! 

Che la nostalgia sia canaglia davvero, non ci ha mai creduto nessuno, come all’altezza dei papaveri. Ma che ci sia un modo canagliesco di usare il passato, fingendo di fare la cronaca e invece essendo rosi da quel tic, da quel come eravamo che poi è spesso un “cazzo c’eravamo quasi”, quello sì. E fa un brutto effetto, sulla pagina del giornale, tipo le foto del vaiolo delle scimmie. Ieri, su un certo giornale, c’era il vecchio Barbacetto, ragazzo interrotto a Tangentopoli, che è riuscito a scrivere: “Dietro l’assoluzione di Fontana restano i segreti dei Caraibi”. Perché a che serve un giudice, se non dà retta a te? Fontana sarà anche assolto, ma quant’è bello cullarsi nel passato, quando le accuse sembravano prove? Ma in prima pagina, la nostalgia canaglia raggiunge l’apice con Travaglio, che arriva a definire Stefania Craxi “figlia d’arte”, non per complimento, e poi fa l’elenco (ah, il passato) di frasi fuori contesto dette da lei su Putin, molti anni fa. Per frasi simili, tuona Travaglio Spinelli, Orsini, Di Cesare, Canfora sono finiti nelle “liste di proscrizione”. Gran ragionamento: peccato che quei giudizi Stefania Craxi non li  dia più, da un pezzo, mentre i suoi eroi ili sputavano ogni giorno. Oggi. Nostalgia canaglia. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"