contro mastro ciliegia
Elisa e i microfoni
Il nuovo “Back to the future life tour” della bravissima musicista sarà a impatto ambientale ridotto, con tanto amore per la sostenibilità. Bella idea, niente a che fare con l'idiota che tira le torte alla Gioconda. Però, ecco, pure lei è costretta ad ammettere che senza i ritrovati dell'energia elettrica i concerti non si possono fare
Il giovinotto sgangherato che ha tirato una torta sul cristallo antiproiettile della Gioconda gridando “pensate alla Terra” è solo un idiota, spiace che lo abbiano accompagnato all’ingresso e non rinchiuso in uno sgabuzzino delle scope, finché non avrà ritrovato i suoi dispersi neuroni ambientalisti. Elisa è invece è una musicista bravissima e di originale talento, e non c’è nulla di sgangherato nel “Back to the future life tour” che sta conducendo, tanto che persino l’Onu l’ha nominata “alleato” nelle campagne per lo sviluppo sostenibile. Il suo tour sarà a basso impatto ambientale, ha eliminato bottiglie e bicchieri di plastica, merchandising in cotone organico, si recupera pure quel che avanza dal catering, consumi energetici ridotti.
Però, ecco, anche Bob Dylan si decise a passare all’elettrico, senza non si può: “Togliere tutto, suonare con la luce del giorno ridurrebbe ulteriormente l’impatto, ma farebbe perdere al pubblico la magia dello spettacolo e di conseguenza l’amore per la sostenibilità”. Senza microfono non ti sentono dopo la terza fila, le casse devono pompare, e la coreografia naïf da figli dei fiori farebbe cagare i bisnipoti dei figli dei fiori. E “in Italia non esistono posti dove suonare alimentati a pannelli solari”. Ma va? Il resto sono messaggi a salve, lanciati come torte in faccia a Monna Elisa.