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Contro Mastro Ciliegia

Dossier e un po' di decenza

Maurizio Crippa

La "lista dei putiniani" del Corriere era loffia, ma quelli del Fatto che s'indignano e dicono che "prima i giornali denunciavano i dossieraggi"? Hanno pubblicato per anni qualsiasi intercettazione, hanno costruito campagne d'odio sui nemici politici. Suvvia, contegno

Chiamarlo “dossier”, la famosa paginetta con le fotine, poteva venire in mente solo ai titolisti esuberanti del Corriere. Manco Urso l’ha preso sul serio, e mancavano pure gli ospiti de La7. “Informazione chiacchierina”, come l’ha definita il gran Giuliano, è più consono. Sentirsi proscritti, da parte di gente che è stata certificata per quel che è, fa ridere. Ma peggio fa @petergomezblog, che rilancia il suo capo Travaglio a La7 (ops): “Prima i giornali denunciavano i dossieraggi, ora fanno da ventilatore per spargere sterco”. “Una cosa vergognosa”, arrossiscono le verginelle. Suvvia, un po’ di decenza non guasterebbe (a parte scrivere che la lista “è nata negli uffici di Belloni”, ma forse non è la stessa Belloni per cui Travaglio si stracciava l’anima ai tempi del Quirinale, “è stata impallinata da Letta, Di Maio, Renzi”). Perché ora sputare sulla propria professionalità, da parte di un giornale che le liste, dai renziani alle Olgettine alla loggia Ungheria, le ha sempre compilate? E se c’era di mezzo Carrai andavano bene pure i dossier dell’Fbi; che lo sterco nel ventilatore lo ha messo, ma poi il Csm ha stabilito che quelle di Renzi erano “conversazioni senza rilevanza”. Un po’ di compostezza, è solo lavoro, dài. O si indignano perché ora i putiniani si prendono la merda che meritano?

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"