contro mastro ciliegia
Il nuoto e il paese del sole
Arriva l'estate, ricomincia un beneaugurante profluvio di medaglie e trionfi. Anche da Budapest la malmostosa capitale di Orbán. Viva i nostri ori del nuoto, e viva anche Berrettini. Le medaglie spettano agli atleti, a noi servono per ricordarci che siamo un paese col sole in tasca
Ci va l’acqua per l’orto, forse è un modo di dire da evitare mentre la notizia dei nostri fiumi in secca sgomita con la guerra per avere il primo posto nei tigì. Ma siamo pur sempre il paese con lo stellone in tasca, non dobbiamo dimenticarlo mai, perché chist’è ’o paese d’ ’o sole e l’estate è fatta apposta per ricordarcelo. Così, ai Mondiali di nuoto di Budapest ci siamo andati senza sbandierare, e persino con qualche pensieroso muso geopolitico: Orbán dobbiamo tenercelo buono, ma non è proprio un pozzo di simpatia per noi del club delle società aperte. Ma ormai che ci siamo, è arrivata anche la solita estate italiana: quella da notti magiche e da imprese leggendarie, un’estate che promette allegria come quella del 2021. Almeno per lo sport, eh.
Pronti via e in solo giorno Thomas Ceccon ha stravinto i 100 dorso, abbattendo come un birillo anche il record del mondo. Da urlo. Il tempo di uscire dalla vasca e c’è una ragazza di 17 anni, Benedetta Pilato, che si prende l’oro dei cento rana. Il giorno prima Matteo Berrettini s’era preso il Queen’s, il torneo di tennis sull’erba di Londra, prima volta per un italiano, tanto per ribadire. Le medaglie sono degli atleti, che se le meritano. A noi, della razza che restiamo a terra, servono per ricordarci, un’altra estate ancora, che non siamo un paese uggioso.