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contro mastro ciliegia

Chiedi a De Masi

Maurizio Crippa

Strafalcioni che lasciano increduli. Se sei Giuseppe Conte, e non sai più da che parte voltarti, che ti scappa la politica e il partito da tutte le parti, cosa fai? A chi vai a chiedere se ne sa qualcosa?

Ci sono strafalcioni nella vita così definitivi, così auto evidenti, da lasciare lì increduli, con una domanda appesa: perché l’hai fatto? Ad esempio Paola Taverna, che piange disperata per aver pubblicato un post che dice non voleva pubblicare, in cui vaffanculava Grillo per accarezzare Conte. Ma dice che quel post dal suo account mai sarebbe partito, “mai avrei fatto o pensato nulla di simile” ha pianto, “perché, mi chiedo, perché è successa questa cosa?”. Sarà stata una manina? A saperlo.

 

Come Frattesi, giovane wannabe campione del calcio, che voleva fare sexting per i fatti suoi e invece s’è autopostato nudo su IG, e sono tre giorni che gli amici lo perculano. Ma forse sono quelli che gli hanno fatto uno scherzetto salace. O quel tale che gli hanno detto “ti è entrato un ladro in casa”, e lui ha chiamato la polizia ma no, non era un ladro era l’amante di sua moglie. Guai a fidarsi, inteso dei vicini. Insomma di fronte a certi svarioni definitivi come sentenze, viene da fare la domanda: chi te l’ha fatto fare di fidarti? Tipo se sei Giuseppe Conte, e non sai più da che parte voltarti, che ti scappa la politica e il partito da tutte le parti, cosa fai? A chi vai a chiedere se ne sa qualcosa? A bocca cucita De Masi?

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"