Contro mastro ciliegia
Ombrellonista multato e balneare sovranista graziato
Ancora un mesetto di poltiglia elettorale, e finalmente avremo un normalissimo autunno caldo. Ma nel frattempo, il ricasco populista-balneare di quei due là ammorba le spiagge
Grazie a Dio, e ai Fratelli Righeira, l’estate sta finendo. Ancora poco e non ci scasseranno più gli instagram-cafonali, né gli econazisti che vogliono arrestare Jovanotti. Ancora un mesetto di poltiglia elettorale, e finalmente avremo un normalissimo autunno caldo. Ma nel frattempo, il ricasco populista-balneare di quei due là ammorba le spiagge.
La Guardia costiera e i pizzardoni delle località marittime stanno “effettuando blitz” per multare, e con un bel sapore di sale, i turisti – invero bifolchi – che arrivano la mattina presto in spiaggia e spandono asciugamani ombrelloni e ceste di cocco come non ci fosse un domani, per accaparrarsi il più ampio spazio vitale di spiaggia libera. Pare che, a norma dell’art. 1164 del Codice di navigazione, l’uso improprio del demanio marittimo può essere multato da 1.032 a 3.098 euri. Per un asciugamano proletario. Maddai.
Un modo ridicolo per privare i poveri del loro diritto al mare gratis. Nel frattempo, lì a fianco, ci sono gli esosi concessionari balneari, a cui nessuno ha concesso, tantomeno per diritto divino, di occupare tutta la spiaggia fino al bagnasciuga. E di farla pagare cara come se ci fosse passata la Ferragni. Ma loro no, loro non si possono multare per l’uso improprio del demanio. Perché la concorrenza è anti italiana, e la Meloni poi s’incazza.