contro mastro ciliegia
A chi il Var? A noi!
Il salutino a braccino corto del fascista riluttante Romano La Russa è più grottesco che minaccioso. La cosa davvero più ridicola è la nota di scuse di Fratelli d'Italia: "Basta verificare il movimento del suo braccio". Da cameratesco orgoglio romano, a una comica chiamata al Var
Il grottesco da campagna elettorale è un pozzo senza fondo, e dopo il caso del menscevico fifone Acerbo ieri è stata la volta del fascista riluttante, il fratello Romano La Russa. Fucilato nella schiena (sia permessa la semicit) da un proditorio video durante l’estremo saluto del camerata Alberto Stabilini (cognato), l’assessore alla Sicurezza in Lombardia è stato ripreso mentre gli toccava rispondere, per onore di firma, al famigerato “presente!” dei funerali duceschi. Tre volte solleva un po’ il braccio, sempre meno convinto, e con meno gagliardia di Berlusconi che ammazza la mosca. Molto poco minaccioso e sarebbe niente di che, non se fossimo nel paese del Berizzi News e dell’arrivano le destre.
Grottesca agitazione, come sempre quando sono in ballo i simpatici fratelloni La Russa. Ma tant’è, pare che anche ’Gnazio si sia incazzato, con il fratello. Ma più grottesca ancora è parsa la nota moviolistica con cui Fratelli d’Italia ha tentato di mettere una pezza: “Emerge con chiarezza che il movimento del braccio di Romano no ha nulla a che fare col saluto fascista, ma al contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto. Basta verificare il movimento del suo braccio”. Da cameratesco orgoglio romano, a una romanesca e comica chiamata al Var.