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Contro Mastro Ciliegia

Brutto inizio fratellista su Battisti

Maurizio Crippa

Ognuno estremizza un’immagine gutturale dell’avversario, tipo le Erinni che se la pigliano persino con Boldrini. Ma Fratelli d'Italia, che grida " “Ultimo soccorso al terrorismo rosso" per una normale prassi del Dap, è osceno. E questo è il partito che dovrebbe scegliere un ministro della Giustizia "garantista"

Nell’attesa, non particolarmente spasmodica, di scoprire chi sarà il garantista ministro della Giustizia di una destra che garantista non è stata mai, nemmeno quando comandava Berlusconi, l’unica notizia concreta dal fronte è che le pur smagrite riforme di Marta Cartabia sono state approvati in via definitiva. Tutt’attorno tira già un’aria che mette i brividi, per come rischia di peggiorare il clima. Ognuno cerca di estremizzare a proprio vantaggio un’immagine caricaturale, gutturale, dell’avversario così come preferisce immaginarselo, tipo le piccole Erinni che manifestano come se l’aborto fosse stato abolito, e nella foga se la pigliano persino con Boldrini. Identico l’odio in effige scatenato da Fratelli d’Italia alla notizia, senza conseguenze, che il Dap ha declassificato la carcerazione di Cesare Battisti da alta sicurezza a comune. “Ultimo soccorso al terrorismo rosso. Dopo anni di latitanza, appena assaggiato il regime carcerario italiano il criminale terrorista ottiene la declassificazione. Ancora più una vergogna che il Dap stia prendendo questa gravissima e scellerata decisione a pochi giorni dal cambio del governo”, ha sbraitato Andrea Delmastro Delle Vedove, responsabile giustizia di FdI. Il partito, cioè, che dovrebbe scegliere un ministro garantista alla Giustizia. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"