Michele Serra (Ansa)

Contro mastro ciliegia

La Rep. delle fissazioni

Maurizio Crippa

A cinque giorni dal voto, ancora non si vedono Balilla in giro e Anschluss di Capalbio. Così gli editorialisti di Largo Fochetti non sanno più come reggere l'allarme democratico. A pag. 40 due articoli uguali su Meloni, e soprattutto Serra, che si ricopia l'Amaca su Calenda, quella che aveva fatto tanto ridere. Statue di sale, ma antifà

La fissazione è peggio della malattia, variazioni sul tema. A cinque giorni dal voto, senza che ancora si siano visti Balilla in giro a manganellare le vecchiette, e senza che ancora la Garbatella abbia effettuato l’Anschluss dell’Ultima spiaggia di Capalbio, a Rep. non sanno più che fare, né di che allarmarsi, dalla disperazione hanno riesumato pure Rula Jebreal in versione “come ti sputazzo la fascista”. Ma la fissazione, appunto.

 

Si zampetta allegri tra un menagramo “Covid è già effetto scuola” e un “La sinistra e le parole da ritrovare” da toccarsi gli zebedei, fino a pagina 40, dove fioccano le firme che contano. E niente, quinto giorno: se i nativi digitali sapessero ancora che cos’è un disco rotto, diremmo che sono più rotti di un disco da domenica notte. C’è Francesco Manacorda, “La fiamma che brucia i sogni”, già letto ad agosto. E c’è Stefano Bartezzaghi nella settantesima variazione su: “Il fascismo dissimulato”. Ma fissato più fissato di tutti, quasi un’amaca di sale, c’è Michele Serra. Depressione o calo di ispirazione, può capitare, ricopia tale e quale il corsivo dell’altro giorno, uh che ridere, contro Calenda e Renzi, “gli sconfitti”. Invece a pag. 40 di Rep. tutti bene. Sembrano quasi vivi, parlandone da fissati. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"